| 2. Delusione FLASH BACK Ca”E questo è quanto mia cara, spero di esserti stata utile.”Disse dischiudendo gli occhi in un’espressione stanca. Neanche lei riusciva più a sopportare quella situazione di costante allerta. Cho”Si maestà.” Ca”Dimmi allora, che decisione hai preso?” Cho”Per il momento non vi è alcuna ragione per far saltare la mia copertura, la principessina non è stata ancora minacciata da nessuno e io ho un’immensa fortuna che mi tira sempre fuori dai guai.”Rispose tranquillamente. La regina sorrise sentendo l’ultima affermazione, quella ragazza aveva la capacità di essere almeno un po’ divertente anche nelle situazioni pericolose o, in quel caso, formali. Cho”Maestà…”Chiamò seriamente. La donna si fece attenta. Ca”Si, mia cara?” Cho”Non vorrei preoccuparvi inutilmente, ma…. Ho un brutto presentimento…” FINE FLASH BACK Da quel giorno erano passate vari giorni, forse addirittura un mese, e quel presentimento persisteva, più forte che mai; Chocola sbuffò guardando distrattamente i giochi di colori che l’acqua della piccola fontana creava insieme al sole, era veramente giù di morale, tutti i suoi tentativi per rimanere lontana da Pierre erano praticamente falliti sul nascere, e questo le creava non poco fastidio, non poteva permettersi distrazioni durante la missione. Va”Chocola! Cos’è quello?”Chiese confusa indicando qualcosa in alto. La rossa portò curiosa lo sguardo verso il cielo, notando una busta delle lettere completamente nera che fluttuava poco sopra di lei, subito dopo la lettera le cadde praticamente nelle mani e si aprì da sola, lesse attentamente il suo contenuto per poi stracciarla in un moto di rabbia. Cho”Come osa?!”Sbraitò furente. Va”Che c’era scritto?” Cho”Era una lettera di Pierre, vuole invitarmi a mangiare.”Rispose sbuffando imbronciata. La campanella suonò in quel momento, annunciando la fine della pausa pranzo; all’uscita della scuola Vanilla raccontò della lettera ai ragazzi. Hou”E tu che hai deciso di fare?”Chiese preoccupato. Cho”Non ci andrò, ovvio!”Rispose convinta. All’improvviso sopra di loro apparve un uomo vestito elegantemente, un vortice nero avvolse la ragazzina. Cho”Tu chi diavolo sei?!” Sil“Sono un servitore del principe Pierre, tu adesso verrai con me al luogo dell’appuntamento.” Detto questo volò via seguito dal vortice che imprigionava la rossa; solo due voci si sentirono in quel momento, ma il loro urlo era qualcosa che confuse l’uomo. Sou/Hou”SENPAI!!!” ****** Pie”Vedo con piacere che hai accettato il mio invito.”Disse accennando un sorriso. Cho”Mi hanno portato qui senza il mio volere.”Soffiò guardando male il maggiordomo. Pierre sogghignò per poi rifarsi serio. Pie”Allora, hai pensato alla mia proposta?” Cho”Cosa c’è da pensare?! E’ ovvio che la risposta sia no!”Sibilò assottigliando lo sguardo e digrignando i denti in quello che sembrava un ringhio. Il biondo lo sentì. Era qualcosa di lieve, impercettibile, ma c’era, uno strano verso gutturale, talmente basso che non riuscì a identificarne l’origine. Pie”Perché? Noi potremmo aiutarti a diventare regina.”Disse avvicinandosi a lei. Si aspettava di tutto, certo, ma sicuramente non si aspettava un ceffone del genere, la guancia gli pulsava terribilmente, come se la sua mano continuasse a colpirla a palmo aperto. Cho”Io non mi abbasserò mai ad usare le arti oscure per vincere. Costi quel che costi, io ce la farò da sola. Un’altra proposta del genere e pregherai tutte le divinità che conosci affinché io sia solo un incubo.”Ringhiò furente alzandosi di scatto. C’era qualcosa ,in quel tono basso e stranamente maturo per una bambina di dieci anni, che gli diceva che quella minaccia era più che fondata e reale; con voce rassegnata ordinò a Silvette di lasciarla libera, lei ne approfittò subito per andarsene, non prima però di aver saputo che il suo tutore e il capitano delle guardie reali erano caduti nella sua trappola. Sil“Direi che sia più conveniente puntare sull’altra candidata.”Annunciò pensieroso. Il sedicenne annuì senza proferire parola, c’era qualcosa in Chocola che non lo convinceva, ed era intenzionato a scoprire cosa nascondesse. ****** “Hai sentito la notizia? Anche Vanilla si è candidata alle elezioni!” Guardò sconcertata la sua compagna di classe, come cercando il segnale che le dicesse che aveva capito male, ma la conferma arrivò come una secchiata d’acqua gelida quando vide affianco al manifesto per la sua elezione uno anche per la bionda, con tanto di appoggio del comitato studentesco delle superiori, ovvero il fan club di Pierre; cercò con lo sguardo spiegazioni dalla sua migliore amica, ma lei la ignorò per poi essere circondata dal comitato del liceo, che la lodava e annunciava un buffet in suo onore; il fatto che Vanilla si fosse candidata non le dava realmente fastidio, infondo ne aveva tutto il diritto, quello che le faceva male era che non glielo avesse detto prima. Le giornate seguenti passarono nel completo silenzio, lei provava ad instaurare un collegamento, ma la bionda si rifiutava ignorandola o rispondendole bruscamente, perfino Blanca non la riconosceva più. E alla fine si era ritrovata lì, seduta sotto un ponte, i capelli spettinati, un borsone vicino ad un fianco e dei gigli che cadevano sopra di lei, come a simboleggiare le lacrime che si rifiutava di versare, il perché dopo si era ritrovata ad accettare l’invito di Akira non lo sapeva, sapeva solo che Vanilla, la sua protetta, aveva ceduto al principe dei malefici, accettando di diventare la regina di questi ultimi. Una morsa dolorosa al petto, un sapore amaro in bocca, un piccolo sorriso rassegnato a piegarle di poco gli angoli delle labbra. Cho^ Tou-san, regina Candy… Mi dispiace…. Almeno per il momento…. Non sono in grado e… non voglio proteggerla….^ Era proprio un brutto sentimento, la delusione.
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